LEGGERE PER INCLUDERE: LE POTENZIALITÀ INCLUSIVE DEL LABORATORIO DI LETTURA E DELLA LETTURA AD ALTA VOCE
Oggetto
del presente articolo sarà una riflessione sulle potenzialità inclusive del laboratorio
di lettura e della pratica della lettura
ad alta voce, a partire dalla mia recente esperienza di tirocinio in una
scuola secondaria di primo grado.
Nel corso della mia permanenza nella
scuola, infatti, ho assistito ad un progetto di Lettura ad Alta Voce a cui
hanno aderito le classi prime dell’istituto e ho avuto modo di osservare la
messa in atto di laboratori di lettura durante le lezioni d’italiano
curricolari in due classi diverse, rispettivamente una seconda e terza media.
All’interno
di suddette classi sono presenti vari alunni con Bisogni Educativi Speciali –
da ragazzi con disturbi specifici di apprendimento a ragazzi con svantaggio
linguistico in quanto non italofoni – che hanno potuto beneficiare della lettura
a voce alta e della proposta didattica laboratoriale al pari dei loro compagni.
Quest'ultima prende le mosse
dalla metodologia americana del Writing and
Reading Workshop, sviluppata a partire dagli anni Settanta dal Teacher College della Columbia University
e applicata in Italia da circa un decennio da docenti di Lettere di varia
provenienza geografica in scuole di diverso ordine e grado. Caposaldo di tale metodologia è l’idea della lettura e della scrittura non come “prodotto” bensì come
“processo”, ovvero come un percorso di avvicinamento al testo e di costruzione
di senso a partire da esso. Al centro dell’esperienza educativa, dunque, è
posto lo studente: attraverso la didattica laboratoriale, cucita su misura su ogni singolo discente,
l’insegnante può seguire ogni alunno nel suo cammino personale di crescita,
affiancandolo nello sviluppo dell’abitudine alla riflessione metacognitiva.
Benché
l’esperienza di lettura nell’ottica del Writing
and Reading Workshop sia organizzata lungo le tre direttrici della lettura
ad alta voce, della lettura autonoma e delle strategie per comprendere –
costantemente interconnesse tra loro – prenderemo in esame nel presente
articolo soltanto le prime due.
Indubbi sono i benefici che la lettura ad alta voce praticata
dall’adulto fin dalla prima infanzia del bambino apporta a quest’ultimo a
livello cognitivo, relazionale, sociale e emotivo: favorisce infatti lo
sviluppo delle funzioni cognitive fondamentali, promuove le abilità relazionali
grazie al contatto visivo con l’adulto e quelle sociali attraverso la risposta
dell’adulto a determinati comportamenti, facilita la capacità di riconoscere le
emozioni proprie e altrui attraverso l’immedesimazione nei personaggi. In
aggiunta, la lettura ad alta voce aiuta il bambino nella costruzione della sua
identità e incrementa la sua autonomia di pensiero.
Tali vantaggi dell’esposizione alla
lettura ad alta voce possono essere esperiti anche dai bambini con bisogni
educativi speciali, i quali, tuttavia, vengono spesso esclusi da una pratica
“non speciale” e comune come l’ascolto di storie lette a voce alta.
Inserire
dei momenti di lettura ad alta voce in classe con una pianificazione costante
può avere degli effetti positivi sul rendimento scolastico degli alunni – con
bisogni educativi speciali oppure no – colmando gli “svantaggi” e offrendo a
ciascuno uno spazio di espressione delle proprie potenzialità. Leggere ad alta
voce un libro alla classe è un’operazione complessa, niente affatto banale, ed
è anche un’attività inclusiva: il
docente si premura di rendere la comprensione accessibile a tutti, riformulando
i passaggi più complicati con un lessico più semplice, usando non solo la
propria voce ma anche il proprio corpo. Attraverso la lettura ad alta voce,
dunque, l'insegnante può rendere accessibile allo studente-ascoltatore che ha difficoltà
l’esperienza di lettura di testi che risulterebbero troppo ardui se affrontati
senza un’opportuna mediazione.
Quanto alla lettura autonoma da parte dei ragazzi, è necessario prima di tutto che il docente predisponga una biblioteca di classe da cui gli studenti possano attingere liberamente, scegliendo il libro che sentono più adatto ad incontrare le proprie esigenze di lettori e i propri gusti personali. È fondamentale, pertanto, che nella biblioteca di classe sia presente una varietà di libri che copra diversi livelli di difficoltà e generi letterari: da libri semplici per “lettori poco esperti”, a libri per “lettori forti”; da romanzi a raccolte di poesie, ma anche albi illustrati, fumetti e graphic novel, che possono risultare fruibili persino a chi è alle prime armi con la lingua italiana essendosi trasferito da poco da un paese straniero. E ancora, questa biblioteca in miniatura può essere concepita e adattata secondo la composizione della specifica classe, comprendendo audiolibri e libri inclusivi come gli IN-book (libri illustrati con il testo scritto interamente con i simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa).
Tale assetto di base del laboratorio permette la personalizzazione dell’esperienza educativa
della lettura, grazie a testi scelti da ciascuno studente secondo il
proprio livello di abilità e l’individualizzazione dei tempi di lettura. I
ragazzi entrano in contatto con i libri che sono loro più congeniali, li
esplorano e li leggono “gratuitamente”, senza la pressione di dover svolgere un
compito su di essi, instaurando un dialogo continuo con il docente e con i
compagni, sperimentando il piacere di leggere e condividere quanto hanno letto.
L’attività laboratoriale così concepita favorisce, dunque, attraverso momenti
di condivisione e di socialità l’inclusione di fatto del singolo studente.
Infine,
una differenziazione delle
esperienze di lettura rispettosa dei bisogni
di ciascun discente ed attenta all’espressione delle abilità di ciascun lettore conduce ad un’esperienza formativa volta
a non lasciare escluso nessuno: attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità si
giunge non soltanto alla loro integrazione ma a farne il centro dell’esperienza
educativa.
Riferimenti
bibliografici
- Cavadini L., De Martin
L., Pianigiani A., Leggere, comprendere,
condividere. Guida all’analisi del testo narrativo, Milano, Pearson, 2021.
- Galdieri M., Sibilio M., Il potere inclusivo della narrazione e della lettura ad alta voce: dal libro all’IN-book attraverso la metodologia del modeling, in «Italian Journal of Special Education for Inclusion», vol. 8, n. 1, 2020, pp. 403-416.
- Leggere Forte, Letture ad Alta Voce: https://www.lettureadaltavoce.it/leggereforteprogettolaavnazionale/.
- Sannipoli M., Filomia
M., Il diritto alla lettura dei bambini con Bisogni Educativi Speciali: l’esperienza
italiana degli IN-book, in
«Lifelong Lifewide Learning», vol. 13, n. 29, 2017, pp. 79-80.
- Writing and Reading Workshop Italia: https://www.italianwritingteachers.it/origini/.
- Writing and Reading Workshop Pearson: https://it.pearson.com/aree-disciplinari/italiano/idee-per-insegnare/writing-reading-workshop.html.
(foto dal web, Google immagini)
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